Campagna della FSFE: soldi pubblici, codice libero!

Soldi pubblici? Codice libero!La Free Software Foundation Europe (FSFE) ha pubblicato una lettera aperta, già sottoscritta da più di 7000 individui e 40 organizzazioni tra cui TDF, per chiedere ai politici che ci rappresentano nei parlamenti di implementare leggi che richiedano che il software finanziato con soldi pubblici per gli enti pubblici sia reso disponibile con una licenza libera e open source.

La lettera esprime con molta chiarezza la necessità per gli enti pubblici di disporre del pieno controllo sul software che realizza i servizi digitali offerti e utilizzati, servizi che costituiscono l’infrastruttura critica delle democrazie del 21° secolo.

In particolare, ci sembra utile riportare il brano seguente:

  • Il Software Libero/Open Source è un moderno bene pubblico che consente liberamente a chiunque di usare, studiare, condividere e migliorare le applicazioni che usiamo tutti i giorni.
  • Le licenze Software Libero/Open Source forniscono una salvaguardia contro la dipendenza (lock in) da servizi di specifiche compagnie che usano licenze restrittive per ostacolare la concorrenza.
  • Il Software Libero/Open Source assicura che il codice sorgente sia disponibile cosicché backdoor e falle di sicurezza possono essere sistemate senza dipendere da un singolo fornitore di servizio.

Gli enti pubblici sono finanziati tramite le tasse. Essi devono assicurarsi di spendere i finanziamenti nel modo più efficiente possibile. Se è denaro pubblico (public money), allora dovrebbe essere pubblico anche il codice sorgente (public code)!

La lettera può essere firmata da chiunque sul sito publiccode.eu dove è possibile anche visionare un breve video che illustra le ragioni esposte nella lettera aperta mostrando l’impatto che avrebbero sulla gestione di strade ed edifici pubblici le modalità utilizzate per il software.

Ulteriori considerazioni possono essere lette (in inglese) sul blog di The Document Foundation.

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